Papa Francesco ha sottolineato, durante la Messa per la Solennità dell’Epifania 2025, che la stella che guida i tre Re Magi ricorda che Dio cerca sempre tutti e non dimentica mai nessuno.
Davanti a una grande folla di fedeli che ha gremito la Basilica di San Pietro in Vaticano, il Santo Padre ha spiegato che i Re Magi sono spesso rappresentati “con caratteristiche che abbracciano tutte le età e tutte le razze – un giovane, un adulto, un anziano, con i tratti somatici dei vari popoli della terra –, per ricordarci che Dio cerca tutti, sempre. Dio cerca tutti, tutti”.
Inoltre, il Pontefice ha aggiunto che la stella di Betlemme diffonde la sua luce per tutti, ricordandoci che “Dio non si nega a nessuno, non dimentica nessuno. Perché? Perché è un Padre la cui gioia più grande è vedere i suoi figli che tornano a casa, uniti, da ogni parte del mondo”.
Il Papa ha quindi evidenziato “tre caratteristiche della stella di cui ci parla l’evangelista Matteo: è luminosa, è visibile a tutti e indica un cammino”.
1. La stella che guida i Re Magi è luminosa
Papa Francesco ha sottolineato che “la stella ci parla della sola luce che può indicare a tutti la via della salvezza e della felicità: quella dell’amore. Quella è l’unica luce che ci farà felici. Prima di tutto l’amore di Dio, che facendosi uomo si è donato a noi sacrificando la sua vita.”.
Ciascuno di noi, ha proseguito il Pontefice, è chiamato a riflettere questa luce del Signore. Si è quindi interrogato: “Noi siamo luminosi nella speranza? Siamo capaci di dare speranza agli altri con la luce della nostra fede?”.
Come la stella “col suo brillare, ha guidato i Magi a Betlemme, così anche noi, col nostro amore, possiamo portare a Gesù le persone che incontriamo, facendo loro conoscere, nel Figlio di Dio fatto uomo, la bellezza del volto del Padre (cfr Is 60,2) e il suo modo di amare, fatto di vicinanza, compassione e tenerezza”.
“È brutto — ha aggiunto — che una persona non sia luce per gli altri”.
2. La luce della stella di Betlemme è visibile a tutti
La stella, ha spiegato Papa Francesco, “resta sempre là, accessibile a chiunque alzi lo sguardo al cielo, in cerca di un segno di speranza. Io sono un segno di speranza per gli altri?”.
Questo è un messaggio importante, ha proseguito il Santo Padre: “Dio non si rivela a circoli esclusivi o a pochi privilegiati, Dio offre la sua compagnia e la sua guida a chiunque lo cerchi con cuore sincero”.
La stella, la luce di Dio, “ci chiama a mettere al bando qualsiasi forma di selezione, di emarginazione e di scarto delle persone, e a promuovere, in noi e negli ambienti in cui viviamo, una forte cultura dell’accoglienza, in cui alle serrature della paura e del rifiuto si preferiscano gli spazi aperti dell’incontro, dell’integrazione e della condivisione; luoghi sicuri, dove tutti possano trovare calore e riparo”.
3. La stella che guida i Re Magi indica un cammino
Il Papa ha sottolineato che questa caratteristica è “uno spunto di riflessione, specialmente nel contesto dell’Anno santo che stiamo celebrando, in cui uno dei gesti caratteristici è il pellegrinaggio”.
“La luce della stella ci invita a compiere un viaggio interiore che, come scriveva Giovanni Paolo II, liberi il nostro cuore da tutto ciò che non è carità, per «incontrare pienamente il Cristo, confessando la nostra fede in Lui e ricevendo l’abbondanza della sua misericordia»”.
Il Pontefice ha quindi esortato tutti a essere uomini e donne “della Via” e ha augurato: “Ci renda così il Signore luci che indicano Lui, come Maria, generosi nel donarci, aperti nell’accoglienza e umili nel camminare insieme, perché possiamo incontrarlo, riconoscerlo e adorarlo, e ripartire da Lui rinnovati portando nel mondo la luce del suo amore”.
Tradotto e adattato dal team di ewtn.it. L’originale si può trovare qui.