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Papa Francesco alle suore: “La santità è l’obiettivo essenziale della nostra vita”.

Papa Francesco incontra il Capitolo Generale dell'Unione Santa Caterina da Siena delle Missionarie della Scuola, il 4 gennaio 2025 | Vatican Media

Papa Francesco ha dichiarato a un gruppo di religiose che “la santità è l’obiettivo essenziale della nostra vita”, richiamando un discorso rivolto alla stessa congregazione da San Giovanni Paolo II trent’anni fa.

Ricevendo questo sabato in Vaticano le partecipanti al capitolo generale dell’Unione di Santa Caterina da Siena delle Missionarie della Scuola, fondata dalla venerabile italiana Luigia Tincani nel 1924, il Santo Padre ha ricordato “tre atteggiamenti che San Giovanni Paolo II sintetizzava così (nel 1995): ‘l’impegno per la propria santificazione, una seria preparazione teologica e professionale, e uno stile di vita affabile e amorevole verso tutti, specialmente verso i giovani’”.

1. La santità: il primo richiamo del Papa

Sul primo aspetto, Papa Francesco ha sottolineato:
“Prima di tutto, santità. È una parola che può sfidare, persino spaventare, al punto che spesso facciamo fatica ad applicarla a noi stessi. Ma è la vocazione che ci unisce tutti ed è l’obiettivo essenziale della nostra vita”.

Secondo l’Ufficio Stampa del Vaticano, il Papa ha evidenziato che “la santità è una cosa gioiosa, la santità attrae, la santità è gioia spirituale. È vero che non è facile raggiungere la santità, ma con la grazia di Dio possiamo farlo. Quanto è importante questa missione oggi, specialmente per i giovani!”.

Rivolgendosi alle religiose, il Santo Padre ha aggiunto:
“Voi, come consacrate, vivete questa missione prima di tutto nella sequela Christi, con la professione dei consigli evangelici, la vita sacramentale, l’ascolto e la meditazione quotidiana della Parola di Dio, la preghiera e la vita comune, come insegna il motto domenicano contemplata aliis tradere. Radicatevi profondamente in questi fondamenti affinché il vostro apostolato sia solido e ricco”.

Papa Francesco ha anche sottolineato l’importanza di parlare con gentilezza, evitando il pettegolezzo che “avvelena” le comunità.

2. Non dialogare con il diavolo: un avvertimento di Francesco

Sul secondo aspetto, la preparazione, il Papa ha incoraggiato le religiose a studiare e ad approfondire continuamente le loro conoscenze e capacità per rimanere aggiornate.

Ha sottolineato l’importanza del dialogo con tutti, tranne che con il diavolo, seguendo l’esempio di Gesù che risponde al maligno solo con la Scrittura:
“Per favore, dialogate con tutti, eccetto che con il diavolo. Il diavolo entra nelle comunità, sfrutta le gelosie, le divisioni, e semina discordia. Con il diavolo non si dialoga”.

3. Essere messaggere di affabilità e gioia

Sul terzo aspetto, Papa Francesco ha invitato le religiose a essere “messaggere di affabilità, che è un dono dello Spirito Santo, e di gioia, vivendo ogni incontro riconoscendo l’unicità sacra dell’altro”.

Riguardo alla diminuzione delle vocazioni giovanili, il Pontefice ha esortato le consacrate a dedicarsi all’apostolato vocazionale, rinnovandosi continuamente con “santità di vita, preparazione e affabilità”.

Infine, il Papa ha scherzato sulle religiose che non mostrano gentilezza:
“A volte ho incontrato delle suore con una ‘faccia da aceto’. Questo non è affabile e non aiuta ad attrarre le persone. Il viso cupo e acido non serve, e delle suore con la ‘faccia da aceto’ è meglio non parlare!”.

Questo articolo è stato tradotto e adattato dal team di ewtn.it. L’originale può essere trovato a questo link.

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