Dalla Basilica di San Pietro, Papa Francesco ha invitato i fedeli a confidare il 2025 alla Vergine Maria, Madre di Dio, e a imparare come lei a prendersi cura della vita in tutte le sue fasi, dalla concezione fino alla morte naturale.
Il Pontefice ha fatto questo appello durante l’omelia della Messa per la Solennità di Maria, Madre di Dio, celebrata nella basilica vaticana e che coincide anche con la 58ª Giornata Mondiale della Pace.
“Questo nuovo anno che si apre, affidiamolo a Maria, Madre di Dio, perché anche noi impariamo come Lei a trovare la grandezza di Dio nella piccolezza della vita; perché impariamo a prenderci cura di ogni creatura nata da donna, anzitutto custodendo il dono prezioso della vita, come fa Maria,” ha affermato il Santo Padre.
In tal senso, ha fatto riferimento a “la vita nel grembo materno, quella dei bambini, quella di chi soffre, la vita dei poveri, la vita degli anziani, di chi è solo, di chi è morente.”
Papa Francesco ha affermato che, nel contesto della Giornata Mondiale della Pace, “siamo tutti chiamati ad accogliere questo invito che sgorga dal cuore materno di Maria: custodire la vita”, poiché “ridare dignità la vita ad ogni “nato da donna” è la base fondamentale per costruire una civiltà della pace.”
Nella sua omelia, il Santo Padre ha spiegato che l’espressione “nato da una donna” rimanda al mistero del Natale, con cui il Verbo si è fatto carne. “L’Apostolo Paolo specifica che è nato da donna, sente quasi la necessità di ricordarci che Dio si è fatto veramente uomo attraverso un grembo umano,” ha indicato.
Perciò, ha invitato a non cadere nella tentazione, “che affascina oggi tante persone ma che può sedurre anche tanti cristiani,” di immaginare o fabbricare “un Dio “astratto”, collegato a una vaga idea religiosa, a qualche buona emozione passeggera.”
Dio “è concreto, è umano: è nato da donna, ha un volto e un nome, e ci chiama ad avere una relazione con Lui. Cristo Gesù, il nostro Salvatore, è nato da donna; ha carne e sangue; viene dal seno del Padre, ma si incarna nel grembo della Vergine Maria; viene dall’alto dei cieli ma abita le profondità della terra; è il Figlio di Dio, ma si è fatto Figlio dell’uomo,” ha espresso.
Inoltre, ha indicato, l’espressione “nato da una donna” parla anche “dell’umanità del Cristo, per dirci che Egli si svela nella fragilità della carne. Se è disceso nel grembo di una donna, nascendo come tutte le creature,” mostrandosi nella fragilità di un Bambino.
Papa Francesco ha ricordato che Maria conduce sempre gli uomini al mistero di suo Figlio. “Affermiamo che Egli è il Signore del tempo ma abita questo nostro tempo, anche questo nuovo anno, con la sua presenza d’amore,” ha sottolineato.
In tal senso, ha assicurato che la Vergine attende uomini e donne nel presepe, per mostrare loro il Dio “che non viene nello splendore dei cieli, ma nella piccolezza di una mangiatoia.”
“Affidiamo a lei questo nuovo anno giubilare, consegniamo a Lei le domande, le preoccupazioni, le sofferenze, le gioie e tutto ciò che portiamo nel cuore. Lei è mamma, lei è madre! Affidiamo a Lei il mondo intero, perché rinasca la speranza, perché finalmente germogli la pace per tutti i popoli della Terra,” ha manifestato il Pontefice.
Il Papa ha concluso la sua omelia raccontando che “a Efeso, quando i vescovi entravano in chiesa, il popolo fedele, con i bastoni in mano, gridava: “Madre di Dio!”. E sicuramente i bastoni erano la promessa di quello che sarebbe accaduto se non avessero dichiarato il dogma della ‘Madre di Dio’.”
“Oggi noi non abbiamo bastoni, ma abbiamo cuori e voci di figli. Per questo, tutti insieme, acclamiamo la Santa Madre di Dio. Tutti insieme, forte: ‘Santa Madre di Dio!’, per tre volte. Insieme: ‘Santa Madre di Dio! Santa Madre di Dio! Santa Madre di Dio!’,” ha espresso.
Cerchi più informazioni?
Questo articolo è stato tradotto e adattato dal team di ewtn.it. L’originale può essere trovato al seguente link.