Skip to content

Papa Francesco, come procede la riforma della Curia

Basilica di San Pietro | Una veduta della Basilica di San Pietro da Domus Sanctae Marthae | Bohumil Petrik / CNA

Sette motu proprio in quest’ultimo anno. Quasi sempre si tratta di aggiustamenti, mentre il percorso delle riforme continua in maniera altalenante

L’ultimo atto delle riforme di Papa Francesco è stata la nomina di un direttore dell’Autorità di Informazione e Supervisione Finanziaria che abbia anche funzioni di vicepresidente. Una scelta con la quale Papa Francesco fa un ulteriore passo indietro rispetto allo straordinario percorso sulla trasparenza finanziaria avviato da Benedetto XVI e che aveva dato soddisfazioni internazionali, di fatto ritornando ad un modello che sembrava superato: quello in cui presidenze e direzioni si confondono, in nome di una collaborazione all’interno degli enti vaticani che non funziona fino in fondo quando si tratta di avere una struttura moderna per lo Stato.

La decisione rispecchia, in qualche modo, il percorso di riforma della Curia avviato da Papa Francesco sin da quando è stato eletto. Sono stati istituiti nell’ordine: un Consiglio dei Cardinali, che si riunisce ancora ma che oggi parla più di applicazione della sinodalità che di riforme; due commissioni, per l’Istituto delle Opere di Religione e per la struttura economica amministrativa; un comitato e poi una commissione per la ristrutturazione della comunicazione.

Tutto questo ha contribuito prima a creare una nuova struttura economica per la Santa Sede, portata avanti per tentativi ed errori, mettendo da parte i precedenti cammini di riforme. Ogni cosa è stata messa in discussione. Anche il percorso di rafforzamento delle leggi vaticane ha poi visto diversi aggiustamenti, e, anche in questo caso, passi indietro. Come quando si è deciso che i giudici vaticani potessero essere tutti part time, mentre le riforme, e le richieste internazionali, avevano richiesto che almeno un componente del collegio fosse dedicato completamente alla Santa Sede.

Dopo aver partorito, quasi all’improvviso, una riforma della Curia nel 2022, Papa Francesco ha proceduto in questi ultimi due anni a fare degli aggiustamenti, ad adeguare la riforma alle nuove situazioni, senza preoccuparsi, appunto, di derogare dal percorso che era stato avviato.

Il sito del Vaticano conta, alla pagina Motu Proprio, ben 77 provvedimenti nel corso di 11 anni. Tra questi, anche provvedimenti minimi, nonché la promulgazione degli Statuti di nuovi organismi vaticani. Nell’ultimo anno, questi motu proprio sono stati solamente sette. Ma sono stati significativi.

A gennaio 2024, Papa Francesco ha promulgato un decreto riguardo la promulgazione di provvedimenti normativi nello Stato di Città del Vaticano. Era un provvedimento con cui il Papa ribadiva che tutti i provvedimenti normativi erano pubblicati nel momento in cui erano affissi al Cortile San Damaso, alla porta degli uffici Postali e del Palazzo del Governatorato. Non si doveva, insomma, aspettare che i provvedimenti fossero pubblicati negli Acta Apostolicae Sedis.

Il 28 febbraio, Papa Francesco invece pubblicava la Munus Tribunalis, che modificava la legge propria del Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica

. Anche Vatican News aveva definito i cambiamenti come “minimi”, sottolineando che si trattava soprattutto di un adeguamento lessicale a terminologia e linguaggio per armonizzare il linguaggio della “cassazione” vaticana a quello stabilito con la costituzione apostolica Praedicate Evangelium, ovvero con la riforma generale della Curia.

La riforma rendeva esplicito che la Segnatura avesse giurisdizione esplicita sui “tribunali penali nazionali” che vengono stabiliti da alcune Chiese locali. In molti casi, la modifica dei paragrafi semplicemente rimpiazza la parola “Dicastero” nella legge propria della Segnatura con quella di “istituzione curiale”, ma allo stesso tempo ne aumenta le competenze.

Il termina “dicastero”, prima, includeva vari livelli di dipartimenti curiali, e includeva anche Congregazioni e Pontifici Consigli. Con la Praedicate Evangelium, sono tutti dicasteri, mentre il Papa ha creato varie nuove istituzioni curiali, che ovviamente dovevano essere incluse tra le competenze della Segnatura, come l’ufficio del Revisore Generale, il Consiglio per l’Economia, la Commissione per gli Affari Riservati e anche l’ufficio del Camerlengo.

Il Camerlengo, infatti, presiede una commissione di tre cardinali, tra i quali c’è sempre il presidente del Consiglio per l’Economia, ma non ha più a fianco a sé la Camera Apostolica, scomparsa nella riforma di Papa Francesco.

Quindi, la riforma definisce anche chi può essere membro della Segnatura Apostolica. Con la legge del 2008, membri del Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica erano “un gruppo di cardinali e vescovi nominati dal Papa”, e anche “alcuni chierici di buona reputazione, dottori di legge canonica e dotati di eccezionale conoscenza canonica”. Con la riforma, la parola chierici è stata sostituita con la parola “presbiteri”, e dunque è stata ristretta la possibilità di essere membri ai sli sacerdoti e vescovi, escludendo i dialoghi. È così anche nella Praedicate Evangelium, ma questo cambiamento non è stato effettivamente spiegato.

Vero che Benedetto XVI aveva fatto rendere chiaro, con la Omnium in Mentem che un diacono, seppur ordinato, non agiva in persona Christi. È vero anche che però il cambiamento di terminologia non può essere considerato una mera armonizzazione, anzi, piuttosto una restrizione, che tra l’altro va contro l’idea di sinodalità portata avanti da Papa Francesco, ma rispecchia molto una prassi.

Il 27 marzo 2024, appena un mese dopo, Papa Francesco pubblica un altro motu proprio con modifiche alla Legge dell’Ordinamento Giudiziario, le disposizioni per la dignità professionale e il Trattamento Economico dei Magistrati ordinari del Tribunale, dell’ufficio del Promotore di Giustizia e il Regolamento Generale del Fondo Pensioni.

Si tratta di un provvedimento con tre gruppi di norme. Si va a toccare la disciplina sulla cessazione dell’ufficio del magistrato, tra l’altro andando ad emendare per la terza volta la legge sull’Ordinamento Giudiziario vaticano. Quindi, un secondo gruppo di norme, riguardo i possibili risarcimenti e compensazioni in caso di cattiva gestione del processo. E infine un terzo gruppo di norme, riguardo il trattamento economico dei magistrati, che va a migliorare del tutto la condizione dei magistrati.

Il trattamento economico dei magistrati era già stato oggetto di un provvedimento arrivato alla vigilia della sentenza del processo sulla gestione dei fondi della Segreteria di Stato, che in pratica inquadrava i magistrati, seppur part time, tra i quadri dello Stato.

Sono chiarificazioni di procedure, ma ci sono anche questioni spinose. Come la possibilità di nominare un “presidente aggiunto” al processo con funzioni vicarie, per “assicurare la ragionevole durata del processo”, con un provvedimento che di fatto rischiava anche di andare a delegittimare il presidente del tribunale.

Questo articolo è stato tradotto e adattato da ACI Prensa 

Ricevi le notizie più importanti da EWTN Italia via WhatsApp. È diventato sempre più difficile vedere le notizie cattoliche sui social media. Iscrivetevi oggi stesso al nostro canale gratuito:

Andrea Gagliarducci

Condividi

Desiderate le ultime novità su chiesa e cultura?

Iscriviti alla nostra Newsletter e ricevi le notizie più importanti via mail


Altre notizie correlate a questo articolo

Papa Francesco prega per Valencia “che sta soffrendo per l’acqua” davanti alla Virgen de los Desamparados

Papa Francesco ha iniziato l’Udienza Generale di questo mercoledì pregando davanti a un’immagine della Virgen de los Desamparados

Papa Francesco sul cardinale Miguel Ángel Ayuso Guixot, ha lavorato per la fratellanza tra i popoli e religioni

Il telegramma e domani il funerale E’ arrivato questa sera alle 19 il telegramma di cordoglio del Papa

Finanze vaticane, cambia il direttore dell’Autorità di Informazione e Supervisione Finanziaria

Federico Antellini Russo, finora vicedirettore, prende il posto di Giuseppe Schlitzer, nominato nel 2020 a capo dell’organismo antiriciclaggio

I Segreti della Vita di Santità di Giovanni Paolo II

I quasi 27 anni di pontificato di Papa San Giovanni Paolo II hanno lasciato un segno indelebile nel
Il Cardinale Miguel Ángel Ayuso Guixot, MCCJ | | CNA

Vaticano: Morto a 72 anni il Cardinale Miguel Ángel Ayuso Guixot

Il Cardinale Miguel Ángel Ayuso Guixot, prefetto del Dicastero per il Dialogo Interreligioso, si è spento oggi all’età

I preparativi per il Sinodo sulla sinodalità

Centinaia di leader della Chiesa globale si stanno preparando per la seconda e ultima sessione del Sinodo sulla

IN DIRETTA
DAL VATICANO

Siate presenti in
diretta su EWTN.it