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Concistoro, il Cardinale Bessi Dogbo: “Fondamentale la visione sinodale”

Il Cardinale Ignace Bessi Dogbo | | Daniel Ibanez CNA

L’Arcivescovo metropolita di Abidjan, in Costa d’Avorio, Ignace Bessi Dogbo ha ricevuto la berretta rossa nell’ultimo concistoro

L’Arcivescovo metropolita di Abidjan, in Costa d’Avorio, Ignace Bessi Dogbo ha ricevuto la berretta rossa nell’ultimo concistoro. Il neo porporato è l’unico esponente della Chiesa dell’Africa subsahariana ad essere stato annoverato nel Sacro Collegio in quest’ultimo concistoro presieduto dal Papa. Ad Aci Stampa il Cardinale Bessi Dogbo ha parlato delle sfide che attendono la Chiesa nel prossimo futuro.

Il futuro della Chiesa è nelle mani di Dio. Ma penso che la Chiesa andrà sempre avanti perché nella storia della Chiesa ci sono anche i periodi difficili, ma sempre lo Spirito Santo alla fine fa il suo lavoro. Io ho speranza che la Chiesa andrà sempre avanti. Non forse con un popolo così numeroso, ma consapevole di quel che fa quando va in chiesa.

Quanto l’aiuterà come membro del Collegio cardinalizio l’esperienza maturata al sinodo? 

E questa è veramente una domanda che mi piace perché io sono con il cuore,  e direi con tutto il corpo, per una visione sinodale, perché già nel mio paese nel 2017, la visione della Chiesa era di comunione, al servizio di tutti. Perciò per noi questo sinodo era veramente ciò che noi aspettavamo. Perciò sono veramente in comunione, per fare il mio lavoro di cardinale, ma anche di arcivescovo del mio paese.

La porpora è un riconoscimento per tutta la Chiesa ivoriana?

Penso di sì, perché personalmente non mi sento così intellettuale da ricevere la porpora. E’ tutto il paese che ha avuto dei buoni rapporti con la Santa Sede e poi Giovanni Paolo II è andato in Costa d’Avorio tre volte.

Lei tornerà in Costa d’Avorio da cardinale: quale sarà, anche in vista del Giubileo, il suo impegno per la diocesi che è affidata alla sua cura pastorale?

 Si, allora io ritornerò con più dinamismo. Io ho già cominciato a parlare con i sacerdoti per avere una chiesa sinodale e dicevo loro che finite le chiacchiere sulla sinodalità adesso bisognerà viverla. Perciò ritorno con più forza, per andare avanti nella vita. Noi siamo una chiesa veramente in comunione che cammina insieme, ma anche fuori con tutti gli altri per andare avanti.

Questo articolo è stato tradotto e adattato da ACI Prensa

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