Monsignor Massimo Palombella, ex direttore musicale del Coro della Cappella Sistina, e Michelangelo Nardella, ex direttore finanziario del coro, sono stati dichiarati colpevoli dal Tribunale dello Stato della Città del Vaticano per reati di malversazione, riciclaggio di denaro e abuso di potere. Anche Simona Rossi, moglie di Nardella, è stata condannata per malversazione nell’ambito dello stesso scandalo.
Le accuse
Le prime notizie su presunte irregolarità finanziarie risalgono al 2018, quando emerse che Palombella e Nardella avrebbero utilizzato i proventi dei concerti del coro per spese personali. In risposta, il Vaticano avviò un’indagine approfondita.
Nel gennaio 2019, Papa Francesco emise un motu proprio che trasferiva la gestione del Coro della Cappella Sistina all’Ufficio delle Celebrazioni Liturgiche del Sommo Pontefice. Poco dopo, nel luglio dello stesso anno, Palombella rassegnò le dimissioni dal suo incarico.
Le sentenze
- Mons. Massimo Palombella: condannato a 3 anni e qualche mese di carcere, dovrà anche pagare una multa di 9.000 euro.
- Michelangelo Nardella: condannato a 4 anni e 8 mesi di carcere e a una multa di 7.000 euro. È stato inoltre inibito in modo perpetuo da qualsiasi incarico pubblico.
- Simona Rossi: condannata a 2 anni di carcere, con una multa di 5.000 euro e una squalifica simile a quella del marito.
I tre imputati dovranno restituire decine di migliaia di euro sottratti e coprire le spese legali.
Il Coro della Cappella Sistina
Conosciuto ufficialmente come Cappella Musicale Pontificia Sistina, il coro è considerato uno dei più antichi al mondo, con una storia di oltre 1.500 anni. È composto da 20 cantanti professionisti e da 35 bambini, i Pueri Cantores, di età compresa tra i 9 e i 13 anni.
Nonostante il suo straordinario valore storico e artistico, il Coro della Cappella Sistina è stato travolto da uno scandalo che ha scosso profondamente la sua reputazione. Le condanne rappresentano un duro colpo, ma anche un segnale di trasparenza e di giustizia per l’istituzione vaticana.