Papa Francesco continua a tracciare il futuro della Chiesa cattolica con decisione e visione. Nel suo decimo concistoro, tenutosi il 7 dicembre 2024 nella Basilica di San Pietro, il Pontefice ha creato 21 nuovi cardinali, evidenziando ancora una volta l’impegno per una Chiesa universale, inclusiva e diversificata.
Dalla sua elezione nel 2013, Papa Francesco ha nominato 142 cardinali provenienti da 70 Paesi, segnando una svolta storica nella rappresentazione geografica e culturale del Collegio cardinalizio. Dei nuovi cardinali, 20 hanno meno di 80 anni e saranno elettori in un futuro conclave per scegliere il prossimo Papa.
I nuovi cardinali italiani: volti di fede e servizio
Cinque degli eletti sono italiani, e quattro di loro avranno diritto di voto nel conclave. Ecco chi sono:
- Arcivescovo Roberto Repole (57 anni): Alla guida dell’arcidiocesi di Torino, ha partecipato attivamente alle sessioni del Sinodo mondiale sulla sinodalità nel 2023 e 2024. Si è distinto per il suo impegno nei forum teologico-pastorali dedicati alla missione della Chiesa.
- Monsignor Baldassare Reina (54 anni): Il più giovane tra gli italiani creati cardinali, è stato recentemente nominato vicario generale della diocesi di Roma e arciprete della Basilica di San Giovanni in Laterano. La sua esperienza nella gestione pastorale della capitale lo rende una figura chiave per il futuro della Chiesa italiana.
- Padre Fabio Baggio: Religioso scalabriniano, è l’unico di questo gruppo a provenire da una congregazione religiosa. Attualmente lavora presso il Dicastero per la Promozione dello Sviluppo Umano Integrale e sarà consacrato arcivescovo titolare di Urusi.
- Arcivescovo Domenico Battaglia: Alla guida dell’arcidiocesi di Napoli, è noto per la sua dedizione ai poveri e agli emarginati. Per oltre 20 anni ha diretto un centro di riabilitazione per tossicodipendenti in Calabria, incarnando la missione pastorale della Chiesa tra i più vulnerabili.
- Arcivescovo Angelo Acerbi (99 anni): Il decano del Collegio cardinalizio, con un’esperienza diplomatica di 40 anni al servizio della Santa Sede e 50 anni di episcopato. La sua nomina è un riconoscimento alla sua lunga carriera di fede e diplomazia.
Un Collegio cardinalizio sempre più globale
Dopo il concistoro, il Collegio cardinalizio conterà 141 elettori, di cui quasi l’80% (111) nominati da Papa Francesco. Questo dato sottolinea l’impronta lasciata dal Pontefice, orientata verso una Chiesa sempre più missionaria e attenta alle periferie del mondo.
La cerimonia, svoltasi in un’atmosfera di solennità e preghiera, ha messo in luce l’importanza della diversità culturale e geografica nella leadership cattolica. Con cardinali provenienti da continenti e culture diverse, Papa Francesco ha ribadito il messaggio di unità nella pluralità, in linea con la sua visione di una Chiesa che abbraccia tutte le genti.
Il futuro della Chiesa
L’influenza di Papa Francesco sul Collegio cardinalizio avrà un impatto duraturo sulla direzione della Chiesa. Con l’80% dei cardinali elettori scelti da lui, il Pontefice ha garantito che le sue priorità pastorali, come l’inclusione, la sinodalità e l’attenzione alle periferie, continueranno a plasmare il futuro della Chiesa universale.