Un recente rapporto dell’Osservatorio sull’intolleranza e discriminazione contro i cristiani in Europa (OIDAC) ha documentato 2.444 episodi di crimini d’odio e discriminazioni contro i cristiani in 35 paesi europei tra il 2023 e il 2024. Di questi, quasi 1.000 sono avvenuti in Francia, rendendola il paese più colpito.
Francia, Regno Unito e Germania: i paesi più colpiti
Il rapporto indica che circa il 90% degli attacchi in Francia ha preso di mira chiese o cimiteri, con otto casi confermati di incendi dolosi solo nel 2023. Nello stesso periodo, sono stati registrati 84 attacchi personali contro individui. Due suore di Nantes hanno persino lasciato la città a causa di “ostilità costante,” tra cui percosse e insulti.
Il Regno Unito segue con 702 crimini d’odio contro i cristiani, un aumento del 15% rispetto all’anno precedente. Tra gli episodi segnalati, il caso di Adam Smith-Connor, condannato per aver pregato silenziosamente davanti a una clinica per aborti, ha suscitato particolare scalpore.
In Germania, sono stati riportati 277 crimini d’odio politicamente motivati contro i cristiani, segnando un aumento del 105% rispetto all’anno precedente. L’OIDAC stima che nel 2023 ci siano stati almeno 2.000 casi di danni a luoghi di culto cristiani.
Motivi e discriminazioni
Tra i 69 casi in cui è stato possibile identificare i motivi degli attacchi, 21 erano legati all’estremismo islamico, 14 a sentimenti antireligiosi, 13 a ideologie di estrema sinistra e 12 alla guerra in Ucraina. Inoltre, il rapporto denuncia una crescente discriminazione sul posto di lavoro e nella vita pubblica. Uno studio britannico ha rilevato che il 56% dei cristiani ha subito ostilità discutendo della propria fede, con una percentuale ancora più alta tra i giovani sotto i 35 anni.
Interferenze governative
Il rapporto evidenzia anche due casi di interferenze governative con la Chiesa cattolica. In Francia, un tribunale civile ha annullato una decisione canonica del Vaticano relativa a una suora. In Belgio, due vescovi sono stati condannati per aver negato l’accesso di una donna a un programma di formazione al diaconato, nonostante il diritto delle istituzioni religiose a gestire autonomamente tali decisioni.
Raccomandazioni
Il rapporto dell’OIDAC invita i governi europei, le istituzioni per i diritti umani e le chiese cristiane a difendere la libertà di espressione e di religione. Tra le raccomandazioni ci sono: maggiore trasparenza nel riportare i crimini contro i cristiani, abbandono del linguaggio d’odio anticristiano e promozione del dialogo tra religione e società laica.