Il Papa ha inviato un messaggio letto dal Cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato, al G20 in corso a Rio de Janeiro, in Brasile.
“Nel contesto di un mondo globalizzato che si trova ad affrontare una moltitudine di sfide interconnesse, è essenziale riconoscere le significative pressioni attualmente esercitate sul sistema internazionale. Queste pressioni si manifestano in varie forme, tra cui l’intensificarsi di guerre e conflitti, attività terroristiche, politiche estere assertive e atti di aggressione, nonché il persistere di ingiustizie. È quindi della massima importanza che il Gruppo dei 20 individui nuove strade per raggiungere una pace stabile e duratura in tutte le aree di conflitto, con l’obiettivo di ripristinare la dignità delle persone coinvolte”. Lo scrive il Papa nel messaggio letto dal Cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato, al G20 in corso a Rio de Janeiro, in Brasile.
“I conflitti armati a cui si assiste attualmente – denuncia Francesco – non sono solo responsabili di un numero significativo di morti, di sfollamenti di massa e di degrado ambientale, ma contribuiscono anche ad aumentare le carestie e la povertà, sia direttamente nelle aree colpite sia indirettamente nei Paesi che si trovano a centinaia o migliaia di chilometri di distanza dalle zone di conflitto, in particolare attraverso l’interruzione delle catene di approvvigionamento. Le guerre continuano ad esercitare una notevole pressione sulle economie nazionali, soprattutto a causa dell’esorbitante quantità di denaro spesa per armi e armamenti”.
Il Papa poi affronta il tema della fame. “La silenziosa accettazione della carestia da parte della società umana è una scandalosa ingiustizia. Coloro che causano la fame e la morte dei loro fratelli e sorelle della famiglia umana, commettono indirettamente un omicidio, che è loro imputabile. Non bisogna risparmiare alcuno sforzo per sottrarre le persone alla povertà e alla fame. È importante tenere a mente che il problema della fame non è solo una questione di cibo insufficiente; piuttosto, è una conseguenza di più ampie ingiustizie sociali ed economiche. La povertà, in particolare, è un fattore che contribuisce in modo significativo alla fame, perpetuando un ciclo di disuguaglianze economiche e sociali che sono pervasive nella nostra società globale. Il rapporto tra fame e povertà è inestricabilmente legato. È quindi evidente che è necessario intraprendere un’azione immediata e decisiva per sradicare il flagello della fame e della povertà”.
Francesco infine torna a chiedere “di reindirizzare i fondi attualmente destinati alle armi e ad altre spese militari verso un fondo globale destinato ad affrontare la fame e a promuovere lo sviluppo nei Paesi più impoveriti. Questo approccio contribuirebbe a evitare che i cittadini di questi Paesi siano costretti a ricorrere a soluzioni violente o illusorie, o a lasciare i loro Paesi in cerca di una vita più dignitosa”.
Questo articolo è stato originariamente pubblicato su ACI Stampa.