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Papa Francesco istituisce una giornata per ricordare i Santi locali il 9 novembre

Papa Francesco. Credit: Daniel Ibanez / EWTN Vatican

A partire dal Giubileo del 2025, Papa Francesco ha disposto che ogni Chiesa particolare ricordi e onori, il 9 novembre, i propri Santi, Beati, Venerabili e Servi di Dio. L’annuncio è stato fatto in una lettera pubblicata il 16 novembre, in cui il Pontefice spiega l’intento di stimolare i fedeli attraverso le testimonianze di santità locale.

Una data per celebrare i Santi locali

Il Papa chiarisce che non si tratta di aggiungere una nuova memoria al calendario liturgico, ma di promuovere iniziative appropriate, sia all’interno che al di fuori della liturgia. Ad esempio, si potrebbero ricordare queste figure nell’omelia o in momenti ritenuti opportuni durante le celebrazioni. “A tal fine, le Conferenze Episcopali potranno eventualmente elaborare e proporre indicazioni pastorali”, aggiunge Francesco.

Questa iniziativa, secondo il Santo Padre, permetterà a ogni comunità diocesana di “riscoprire o perpetuare la memoria di straordinari discepoli di Cristo che hanno lasciato un segno vivo della presenza del Signore risorto e sono ancora oggi guide sicure nel comune itinerario verso Dio, proteggendoci e sostenendoci”.

Lasciarsi ispirare dai modelli di santità

Nella lettera, Papa Francesco richiama l’esortazione apostolica Gaudete et exsultate, in cui aveva già sottolineato la chiamata universale alla santità, seguendo le indicazioni del Concilio Vaticano II. “La santità, più che essere frutto dello sforzo umano, significa dare spazio all’azione di Dio”, ricorda il Pontefice.

Il Papa elenca vari esempi di “testimoni delle virtù cristiane”: “coniugi che hanno vissuto fedelmente il loro amore aprendosi alla vita; uomini e donne che nelle varie occupazioni lavorative hanno sostenuto le loro famiglie e cooperato alla diffusione del Regno di Dio; adolescenti e giovani che hanno seguito Gesù con entusiasmo; pastori che, mediante il ministero, hanno effuso i doni della grazia sul popolo santo di Dio; religiosi e religiose che, vivendo i consigli evangelici, sono stati immagine viva di Cristo sposo”.

E aggiunge: “Non possiamo dimenticare i poveri, i malati, i sofferenti, che nella loro debolezza hanno trovato sostegno nel divino Maestro. È quella santità ‘feriale’ e ‘della porta accanto’ di cui da sempre è ricca la Chiesa sparsa nel mondo”.

Il Papa invita tutti a lasciarsi stimolare da questi modelli di santità, tra i quali emergono in primo luogo i martiri che hanno versato il loro sangue per Cristo, e coloro che sono stati beatificati e canonizzati come esempi di vita cristiana e intercessori nostri.

Un segno vivo della Chiesa santa

Nel testo, Papa Francesco sottolinea che anche i Venerabili e i Servi di Dio, “le cui cause di beatificazione e canonizzazione sono in corso”, testimoniano come la santità sia presente nel nostro tempo. “Tutti costoro sono nostri amici, compagni di strada, che ci aiutano a realizzare in pienezza la vocazione battesimale e ci mostrano il volto più bello della Chiesa, che è santa ed è madre dei santi”.

L’obiettivo di questa disposizione, spiega il Papa, è permettere “alle singole Comunità diocesane di riscoprire o perpetuare la memoria di straordinari discepoli di Cristo”. In questo modo, si riconosce il contributo di questi testimoni che hanno “fecondato la storia” e hanno segnato l’esperienza delle Chiese particolari.

Questo articolo è stato pubblicato originariamente su ACI Prensa ed è stato tradotto ed adattato dal team di EWTN Italia.

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