Il presidente della CEI: “Per le pene alternative al carcere c’è bisogno delle necessarie coperture”
Il Cardinale Matteo Maria Zuppi, Arcivescovo di Bologna e Presidente della Conferenza Episcopale Italiana, ha partecipato ieri a Roma al convegno “Giustizia e speranza: la comunità cristiana tra carcere e territorio” organizzato da Caritas italiana.
“La sicurezza – ha detto il porporato – non è un tema che possiamo regalare agli sceriffi di turno. il discorso sulla sicurezza ci interessa molto. Oggi dobbiamo generare cultura e capacità di lettura e comprensione dei fenomeni”.
Secondo il Cardinale Zuppi il giustizialismo “è la cosa più offensiva e pericolosa per la giustizia ed il cattivismo rende ignoranti e inconsapevoli. Dobbiamo lavorare ancora molto per garantire condizioni dignitose nelle carceri”.
Poi un passaggio sul tema delle pene alternative al carcere: devono rappresentare una alternativa “nel senso vero del termine, ossia tendere alla rieducazione. Ma per questo c’è bisogno delle necessarie coperture”.
Secondo l’Arcivescovo di Gorizia e presidente della Caritas Italiana, Monsignor Carlo Roberto Maria Redaelli “scontare una pena fuori dal carcere, ove possibile, è prima di tutto conveniente per la comunità: la recidiva diminuisce, i costi diminuiscono, le persone possono riprendere il corso di una vita regolare e diventano cittadini attivi. Uscire dal carcere il prima possibile significa limitare gli effetti negativi della detenzione e delle condizioni dei luoghi di reclusione sulle persone e sulle relazioni affettive”.
Questo articolo è stato tradotto e adattato da ACI Prensa