In Kazakistan, i cattolici costituiscono solo circa l’1% della popolazione, eppure la presenza del Vaticano è visibilmente forte. Durante il Congresso Internazionale Interreligioso ad Astana, il rappresentante del Vaticano, Mons. Khaled Akasheh, ha occupato un posto di rilievo al centro della tavola rotonda. Questo solleva una domanda: perché un rappresentante di una minoranza religiosa così piccola ricopre una posizione tanto prominente in un paese prevalentemente musulmano?
Il Ruolo del Vaticano negli Sforzi Interreligiosi del Kazakistan
Il coinvolgimento del Vaticano nel dialogo interreligioso in Kazakistan è iniziato dopo la storica visita di San Giovanni Paolo II nel 2001, durante la quale ha invocato la pace e la cooperazione tra le diverse fedi. Ispirato dal suo messaggio, il Kazakistan ha convocato il primo Congresso ad Astana nel 2003. Il Metropolita Tomasz Peta, Arcivescovo di Astana, considera il Congresso essenziale, affermando: “Il Congresso favorisce un’atmosfera di dialogo, cooperazione e pace. Inoltre, aiuta a mantenere la libertà religiosa nel paese, ponendosi come esempio per il mondo intero.”
Il Kazakistan è una nazione diversificata, con 120 gruppi etnici e quasi 4.000 organizzazioni religiose che rappresentano 18 confessioni. L’Islam, praticato dal 70% della popolazione, è la fede dominante, seguita dal cristianesimo, prevalentemente ortodosso russo. Nonostante le sue dimensioni ridotte, la Chiesa cattolica è ben presente, con la modesta Cattedrale di Astana che ha accolto due papi: Giovanni Paolo II nel 2001 e Papa Francesco nel 2022.
Coinvolgimento Giovanile e Impatto Globale
Un’importante novità al Congresso di quest’anno è stata l’introduzione del Forum dei Giovani Leader Religiosi, che ha attirato partecipanti da 30 paesi. Darya Halubkova, rappresentante dei giovani cattolici, ha sottolineato il ruolo dei giovani cattolici nella promozione della pace attraverso il dialogo: “Con la loro apertura e disponibilità ad ascoltare, i giovani cattolici possono rappresentare l’amore di Cristo, così che anche i giovani non religiosi possano sperimentarlo e riconoscere che i giovani cattolici sono motivati da qualcosa di più grande.”
Studenti universitari kazaki come Sabina e Amina hanno partecipato come volontarie al forum. Sabina, studentessa di gestione dell’arte, ha notato il crescente interesse per la religione tra i giovani, mentre Amina, che non è religiosa, ha trovato che il forum ha sfidato stereotipi comuni.
Mons. Piotr Pytlovany, portavoce della Conferenza dei Vescovi Cattolici dell’Asia Centrale, ha rafforzato questo sentimento, affermando: “Essendo amici di Gesù, potranno essere veri amici di chi incontrano, indipendentemente dalla nazionalità o dalla religione. La fonte dell’amore e della crescita spirituale per i giovani, indipendentemente dalla fede, è Gesù Cristo.”
Rafforzamento dei Legami Diplomatici e Prospettive Future
L’incontro del Segretariato e il Forum dei Giovani hanno fatto parte di una serie di interazioni di alto livello tra il Kazakistan e la Santa Sede. A gennaio 2024, il Presidente del Kazakistan, Kassym-Jomart Tokayev, ha visitato il Vaticano, seguito da un colloquio congiunto ad aprile. L’Ambasciatore del Kazakistan presso la Santa Sede, Kairat Sarzhanov, ha commentato il crescente partenariato, osservando che il paese condivide gli ideali della Chiesa cattolica di bontà, giustizia, solidarietà e compassione.
Papa Francesco, che ha partecipato all’incontro interreligioso in Kazakistan nel 2022, ha messo in guardia contro l’aumento di “retoriche bellicose” nel mondo attuale. Ha esortato a “parlare di pace, sognare la pace e dare creatività e sostanza al desiderio di pace, che è la vera aspettativa dei popoli e delle persone.”
Il prossimo Congresso interreligioso si terrà ad Astana nel 2025, e Papa Francesco è stato nuovamente invitato a partecipare. Il Kazakistan continua a essere un modello di dialogo interreligioso, con la Chiesa cattolica che svolge un ruolo fondamentale nella promozione della pace e della comprensione tra le fedi.
Adattato da Jacob Stein