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10 Cose da Sapere sulla Chiesa Cattolica in Libano

Nostra Signora del Libano ad Harissa, dove una maestosa statua della Vergine Maria domina il Mediterraneo. | Credito: paul saad/Shutterstock

“La scomparsa del Libano sarebbe uno dei più grandi dolori del mondo,” ha dichiarato Papa Francesco, aggiungendo che salvaguardare questo Paese rappresenta “uno dei compiti più urgenti e nobili” per la comunità internazionale.

Mentre il Libano fa spesso notizia per le sue tensioni politiche e i conflitti militari, come l’attuale crisi tra Hezbollah e Israele, il suo ricco patrimonio cattolico, passato e presente, merita di essere riscoperto. Ecco dieci aspetti fondamentali della Chiesa cattolica in Libano che dovresti conoscere.

1. La diversità della Chiesa in Libano

Pur essendo un Paese di piccole dimensioni, il Libano ospita ben 18 confessioni religiose riconosciute ufficialmente. La Chiesa cattolica occupa un ruolo di primo piano con sei riti distinti, ciascuno con una propria storia e tradizione liturgica: Maronita, Melkita, Armena, Siro-Cattolica, Caldea e Latina. Papa Giovanni Paolo II definì il Libano come “più di un Paese; è un messaggio,” riconoscendo la sua unica diversità religiosa.

2. I numeri dei cattolici libanesi

La percentuale di cristiani in Libano varia a seconda delle stime, ma molti indicano che costituiscano circa il 34% della popolazione, tra 1,5 e 2 milioni di persone. La più grande comunità cattolica è la Chiesa Maronita, che conta circa 3,36 milioni di fedeli nel mondo, con significative presenze in Argentina, Brasile, Messico e Australia.

3. Un importante ruolo politico

I cattolici, specialmente i Maroniti, ricoprono un ruolo politico centrale grazie al sistema confessionale del Libano, che assegna il potere politico in base alla religione. La Costituzione libanese richiede che il presidente del Paese sia sempre un Maronita, e i 128 seggi parlamentari sono equamente divisi tra cristiani e musulmani/druzi, con 64 seggi riservati a ciascun gruppo.

4. Persecuzioni e turbolenze politiche

I cristiani libanesi hanno subito persecuzioni nel corso della storia, dai Mamelucchi che distrussero chiese e massacrarono cristiani all’Impero Ottomano, che causò una grande carestia. Durante la guerra civile libanese (1975-1990), diverse figure cristiane furono assassinate, come Bashir Gemayel nel 1982, presidente eletto e leader maronita. Anche negli anni recenti, giornalisti e intellettuali cristiani hanno pagato con la vita la loro opposizione alle influenze straniere.

5. Un ruolo storico chiave

I cattolici libanesi, in particolare i Maroniti, hanno goduto di una straordinaria autonomia nel Medio Oriente e sono stati spesso in prima linea nella difesa della libertà. Sotto la guida del patriarca Elias Hoayek, i Maroniti chiesero la creazione del Grande Libano nel 1920. Successivamente, il patriarca Nasrallah Sfeir si distinse per la sua opposizione all’occupazione siriana, giocando un ruolo cruciale nella Rivoluzione dei Cedri del 2005.

Migliaia di fedeli hanno partecipato a una processione eucaristica seguita dalla liturgia presso l’Eremo di San Charbel e il monastero di San Maroun ad Annaya il 22 luglio 2024. Credito: Marwan Semaan/ACI Mena

6. Terra dei santi

Il Libano è noto come la “Terra dei Santi” per la presenza di numerosi santi, tra cui San Charbel Makhlouf. La vita monastica, con monaci e suore che si rifugiavano nelle montagne, ha preservato la fede cristiana anche nei periodi più difficili.

7. Un forte legame con il Vaticano

La Chiesa maronita, nata intorno a San Marone nel IV secolo, ha ufficializzato la sua unione con Roma nel 1182 durante le Crociate. Nel 1584, Papa Gregorio XIII fondò il Collegio Maronita a Roma, favorendo la diffusione della tradizione cristiana orientale. Alcuni cattolici libanesi hanno avuto un ruolo importante nel Concilio Vaticano II, contribuendo alla promozione dell’unità della Chiesa.

Papa Benedetto XVI pianta un cedro del Libano nei giardini del palazzo presidenziale insieme all’allora Presidente del Libano Michel Sleiman durante una visita in Libano il 15 settembre 2012. Credito: Vatican Media

8. La lingua di Cristo preservata

I cristiani libanesi, soprattutto i Maroniti, hanno svolto un ruolo essenziale nella conservazione dell’aramaico, la lingua parlata da Gesù. Questa lingua antica è mantenuta viva nella liturgia maronita, che include preghiere e inni in siriaco-aramaico.

9. L’istruzione cattolica come pilastro dello sviluppo

Le scuole cattoliche in Libano, gestite da ordini come i Gesuiti e i Francescani, hanno contribuito in modo significativo allo sviluppo educativo e culturale del Paese. Istituzioni come l’Università Saint Joseph e la Notre Dame University-Louaize sono rinomate per la loro eccellenza accademica.

10. Pellegrinaggi cattolici nei luoghi sacri del Libano

Il Libano offre numerose mete di pellegrinaggio, tra cui la Valle di Qadisha, un sito Patrimonio dell’Umanità UNESCO, dove i monaci maroniti hanno vissuto in isolamento per secoli. Annaya, dove è sepolto San Charbel, è noto per le guarigioni miracolose, e un altro luogo di grande devozione è la Madonna del Libano ad Harissa, che domina il Mediterraneo.

Questa è una traduzione e adattamento di un articolo pubblicato originariamente da ACI Mena, partner di CNA in lingua araba.

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