Papa Francesco ha sempre mostrato un profondo legame con il cibo, non solo come parte del piacere della vita quotidiana, ma anche come simbolo di spiritualità e condivisione. Una frase che ormai accompagna il suo saluto domenicale al termine dell’Angelus è: ¡Buon pranzo e arrivederci!.
Un tocco di umorismo legato alla gastronomia
Non mancano gli episodi in cui il Santo Padre ha fatto riferimento alla gastronomia con umorismo. In una conferenza stampa durante uno dei suoi viaggi apostolici, ha scherzato sul fatto che la sua prossima destinazione avrebbe potuto dipendere dal tipo di cucina locale. Con il suo caratteristico sorriso, ha augurato “buon pranzo” ai giornalisti che lo accompagnavano durante il ritorno da Budapest, ridendo ironicamente sull’incertezza riguardo alla qualità del cibo a bordo del volo.
Tra le parole che ha confessato di conoscere in ungherese ci sono “gulasch” e “tokaj”, rispettivamente un famoso piatto di carne e un vino locale. Nei suoi viaggi non mancano soste a sorpresa, come quella in una caffetteria in Lussemburgo, o episodi legati al suo gusto per il mate e la “chipa”, un cibo tradizionale latinoamericano a base di formaggio.
Cibo e tradizione spirituale
Il Papa non solo ama scherzare sul cibo, ma gli attribuisce anche un valore spirituale e pastorale. Nell’enciclica Dilexit Nos, Papa Francesco condivide un ricordo d’infanzia legato alle “mentiras”, delle gallette preparate dalla nonna durante il carnevale. Queste gallette, una volta fritte, risultavano gonfie ma vuote all’interno. La nonna le utilizzava come simbolo per insegnare una lezione morale: “Sembrano grandi, ma dentro non hanno nulla, non c’è niente di vero”.
In questo aneddoto, il Santo Padre sottolinea il legame tra il cibo e i valori della famiglia, della tradizione e della memoria, richiamando l’importanza di quei gesti quotidiani che si apprendono in casa, come sigillare i bordi delle empanadas con il tocco del cucchiaio, o aiutare in cucina con le madri e le nonne.
Il cibo come espressione di fraternità e dignità
Papa Francesco ha più volte ribadito che il cibo rappresenta molto più di un piacere individuale. È un simbolo di dignità umana e giustizia sociale. Ha lanciato un forte monito contro lo spreco alimentare, affermando che buttare il cibo è come “strapparlo dalle mani dei poveri”. Il cibo è anche al centro del suo impegno pastorale: ogni anno, durante la Giornata Mondiale dei Poveri, il Papa organizza un pranzo al Vaticano per i più bisognosi, mostrando l’importanza della condivisione e dell’inclusione sociale.
C’è chi racconta che, in passato, il Papa si sia travestito per distribuire cibo ai senzatetto di Roma. Questi gesti incarnano il significato profondo della fraternità che il Papa vede nel cibo: un’occasione di incontro e amore verso il prossimo.
L’Eucaristia come vero nutrimento spirituale
Il messaggio centrale di Papa Francesco in merito al cibo riguarda però l’Eucaristia. Il Santo Padre sottolinea l’importanza del Corpo e Sangue di Cristo come alimento spirituale. “Chi riceve con fede il Corpo e il Sangue di Cristo non solo mangia, ma è saziato”, ha detto durante un Angelus nel giugno 2022. Per lui, l’Eucaristia è la risposta ai bisogni fondamentali di ogni persona: “mangiare ed essere saziati”.
Il legame del Papa con il cibo nella cultura e nella famiglia
Infine, il legame del Papa con il cibo si estende anche alla cultura e alla famiglia. Il suo piatto preferito, che ha potuto gustare con la sua famiglia durante il suo 90° compleanno, è la Bagna Cauda, un piatto tipico del Piemonte preparato con acciughe, olio e aglio, servito come salsa per le verdure. Anche i dolci occupano un posto speciale nel cuore del Papa, come gli alfajores argentini, e non è un segreto che il gelato sia uno dei suoi piaceri.
Con la sua semplicità e il suo amore per i piccoli gesti, Papa Francesco ci ricorda che il cibo è molto più di nutrimento fisico: è un modo per costruire legami, per esprimere amore e per avvicinarsi a Dio attraverso l’Eucaristia.
Questo articolo è stato originalmente pubblicato su ACI Prensa.