Papa Francesco ha sottolineato la natura unica del Sinodo sulla Sinodalità, chiarendone lo scopo come un cammino spirituale e comunitario. Ha dichiarato: “Mi piace dire che il Sinodo non è un parlamento; è qualcos’altro”, ribadendo la sua visione che il Sinodo trascende le agende politiche ed è guidato dallo Spirito Santo. Questo focus sul discernimento spirituale rappresenta un cambiamento significativo nel modo in cui la Chiesa cerca di comprendere e attuare la sinodalità.
Sinodi come Tradizione: Camminare Insieme nella Fede
Il Sinodo sulla Sinodalità si radica in una lunga tradizione della Chiesa, che risale al Concilio Vaticano II, il quale ha formalizzato i sinodi come mezzo per riunire i vescovi a discutere questioni teologiche e pastorali essenziali. Il termine “sinodo” deriva dal greco e significa “incontrarsi” o “camminare insieme”. Il cardinale Mario Grech, Segretario Generale del Sinodo dei Vescovi, ha sottolineato questo aspetto dicendo: “Non è un atto di cortesia, ma un atto di obbligo”. Questo senso di dovere riflette l’impegno della Chiesa verso l’unità e la decisione condivisa.
Un Nuovo Approccio: Inclusione e Riflessione
Il Sinodo sulla Sinodalità si distingue anche per la partecipazione diversificata, accogliendo laici e sacerdoti accanto ai vescovi. Come ha osservato la giornalista Angela Ambrogetti, “Lo stile di lavoro all’interno del Sinodo è cambiato… è più un’esperienza, una testimonianza. Si tratta di pregare insieme, condividere esperienze”. Questo approccio trasforma il Sinodo da un’assemblea formale a un cammino condiviso di riflessione, dove voci diverse contribuiscono a plasmare il futuro della Chiesa.
Il cardinale Jean-Claude Hollerich, relatore generale del Sinodo, ha ribadito questo punto, sottolineando che l’obiettivo del Sinodo è ascoltare piuttosto che imporre agende. “Non è che il Sinodo abbia un’agenda da spingere. Ma ascoltiamo il popolo di Dio. Ascoltiamo il Santo Padre… La sinodalità dà vita alla Chiesa,” ha affermato.
Abbracciare lo Spirito Santo come Vera Guida
Papa Francesco è stato molto chiaro sul ruolo centrale dello Spirito Santo nel guidare le deliberazioni del Sinodo. Ha avvertito di non vedere il Sinodo come un’arena politica, affermando: “Non siamo un parlamento, non siamo le Nazioni Unite; no, siamo qualcos’altro”. Ha inoltre ricordato ai partecipanti: “Non siamo i protagonisti del Sinodo: è lo Spirito Santo. Se lo Spirito è in mezzo a noi per guidarci, sarà un buon Sinodo.”
Il successo del Sinodo, come ha sottolineato il Papa, dipenderà dalla capacità dei partecipanti di ascoltare lo Spirito Santo e agire in servizio alla missione della Chiesa. Il cardinale Hollerich ha aggiunto: “Spero di non cadere nella tentazione del potere, perché sarebbe del tutto anti-sinodale. Voglio essere un buon servitore della Chiesa, del Papa e della sinodalità.”
Con il progredire del Sinodo, la Chiesa continuerà a esplorare come la sinodalità possa plasmare il suo governo e approfondire la sua relazione con i fedeli, evidenziando che il cammino stesso è importante quanto il risultato finale.