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San Benedetto e la Fondazione dell’Abbazia di Montecassino

L'abbazia di Montecassino. Credit: Canva

Scopri la straordinaria storia dell’Abbazia di Montecassino, l’Abbazia dove San Benedetto da Norcia visse e creò la Regola Omonima. Un simbolo millenario di fede, resilienza e rinascita spirituale, che continua a ispirare i fedeli in tutta Europa.

Le origini e la fondazione dell’Abbazia
Fondata da San Benedetto nel 529, l’Abbazia di Montecassino si erge come uno dei luoghi più importanti del monachesimo occidentale. Dopo aver lasciato Subiaco a causa di conflitti locali, San Benedetto scelse Montecassino come luogo ideale per il suo nuovo monastero, dove scrisse la celebre Regola Benedettina. Questa regola, basata su Ora et Labora, è diventata il pilastro della vita monastica europea, promuovendo una vita dedicata alla preghiera, al lavoro e allo studio.

L’influenza di Carlo Magno e il periodo carolingio
L’importanza dell’Abbazia di Montecassino crebbe ulteriormente durante l’epoca carolingia. Grazie all’appoggio di Carlo Magno, la Regola Benedettina si diffuse rapidamente in tutto l’Occidente, diventando la norma per i monasteri europei. Durante il mandato dell’abate Desiderio, che sarebbe diventato papa Vittore III, Montecassino raggiunse il suo apice politico e culturale. La biblioteca del monastero, arricchita di manoscritti provenienti da tutto il mondo, divenne una delle più importanti d’Europa.

Distruzioni e rinascite storiche
L’Abbazia di Montecassino ha subito molte distruzioni: dai Longobardi nel 570, dai Saraceni nell’883, e infine durante la Seconda Guerra Mondiale nel 1944. Tuttavia, in ogni occasione, l’abbazia è stata ricostruita. Come ha dichiarato Dom Luca Antonio Fallica, attuale abate dell’Abbazia: “Da queste distruzioni, il monachesimo qui a Monte Cassino è sempre rinato, tanto vero che il motto dell’abbazia è ‘Succisa Virescit’, una radice recisa torna a rifiorire.”

Miracolosamente, la tomba di San Benedetto e di sua sorella Scolastica fu risparmiata dalla distruzione. Papa Paolo VI riconsacrò l’abbazia nel 1964, proclamando San Benedetto Patrono d’Europa per il suo contributo spirituale e culturale alla storia europea. Oggi, l’abbazia ospita 8 monaci benedettini, che continuano a vivere secondo i principi di preghiera e lavoro.

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