Il 7 ottobre 2023, Hamas ha preso d’assalto il confine con Israele. Questa settimana segna il primo anniversario dell’attacco, che ha scatenato una spirale di violenza in Medio Oriente.
Ricordando le vittime e porgendo le condoglianze alle famiglie
I gruppi militanti hanno rapito più di 251 persone, tra cui l’americano Hersh Goldberg-Polin. Quando il corpo del giovane è stato ritrovato all’inizio di settembre, il Papa ha offerto parole di condoglianze a sua madre, Rachel.
Parlando del Papa, Rachel ha condiviso: “Si preoccupa di tutti questi ostaggi innocenti e di tutti i civili innocenti che si trovano in un posto molto pericoloso in questo momento.”
L’appello di Papa Francesco per la pace e la giornata di preghiera
Alla vigilia dell’anniversario di questo attacco, i membri del Sinodo dei Vescovi e i fedeli di tutto il mondo si sono uniti a Papa Francesco nella recita del rosario per la pace. Dalla Basilica Papale di Santa Maria Maggiore, il pontefice ha chiesto alla Vergine, patrona di Roma, la protezione di coloro che soffrono le conseguenze della guerra:
“Volgi il cuore di coloro che alimentano l’odio, silenzia il rumore delle armi che causano morte, spegni la violenza che risiede nell’uomo e ispira iniziative di pace nelle decisioni di coloro che governano le nazioni.”
Appello alla comunità internazionale e difesa della pace
Il Papa ha pregato per gli “oppressi a causa delle ingiustizie” e ha sottolineato il dolore di coloro che piangono “la morte dei propri figli.” Ha inoltre invitato a una giornata di preghiera e digiuno il 7 ottobre per pregare per la fine dei conflitti nel mondo, come ha fatto per Siria, Libano, Afghanistan, Ucraina e Terra Santa durante il suo pontificato.
In questa occasione, ha inviato oggi una lettera ai cristiani della Terra Santa, invitandoli a essere testimoni di “una pace senza armi.” In essa, il pontefice ha espresso solidarietà con coloro che hanno lasciato le loro case, scuole e lavori per sfuggire alle bombe, e con le madri i cui figli sono feriti o sono morti. Il Santo Padre ha assicurato la sua vicinanza a coloro che non hanno voce in questo conflitto, osservando che “si parla molto di piani e strategie, ma poco si dice sulla situazione reale di chi soffre.”
Inoltre, domenica 7 ottobre, dopo la preghiera dell’Angelus, il Papa ha lanciato un appello alla comunità internazionale affinché intervenga per fermare la “spirale di vendetta” che alimenta la guerra in Medio Oriente:
“Non dimentichiamo,” ha detto, “che ci sono ancora molti ostaggi a Gaza, per i quali chiedo l’immediata liberazione. Da quel giorno, il Medio Oriente è stato inghiottito da una crescente sofferenza, con azioni militari distruttive che continuano ad avere un impatto sulla popolazione palestinese.”
La Chiesa continua a sostenere tutti coloro che sono presi nel fuoco incrociato, esortando la comunità internazionale a rispondere all’appello di Papa Francesco per la pace e la riconciliazione, e a lavorare instancabilmente per porre fine al ciclo di violenza e restituire speranza a chi soffre.
Adattato da Jacob Stein