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Papa Francesco per il 7 ottobre una giornata di preghiera e digiuno per la pace, e il Rosario domenica 6

Nel Sinodo, dice nella messa di aperture, la sola parola che conta è armonia e questa la fa lo Spirito Santo.
Papa Francesco ha presieduto una Santa Messa in Piazza San Pietro per inaugurare la Seconda Sessione della XVI Assemblea Generale del Sinodo sulla Sinodalità (Vatican Media)

Non “un’assemblea parlamentare, ma un luogo di ascolto nella comunione” in cui “tutto appartiene ai fratelli nella “carità dello Spirito””. Questo il Sinodo per Papa Francesco che apre i lavori di questa speciale Assemblea cha ha per tema “Per una Chiesa sinodale: comunione, partecipazione e missione”. E Il Papa prega per la pace  domenica prossima 6 ottobre sarà a Santa Maria Maggiore perle preghiera del Rosario e per il 7 ottobre chiede una giornata di preghiera e di digiuno per la Pace nel mondo.

Nella omelia della celebrazione eucaristica mette in luce che, perché funzioni questa Assemblea, serve che “ci liberiamo da quello che, in noi e tra noi, può impedire alla “carità dello Spirito” di creare armonia nella diversità”. E aggiunge: “badiamo a non trasformare i nostri contributi in puntigli da difendere o agende da imporre, ma offriamoli come doni da condividere, pronti anche a sacrificare ciò che è particolare, se ciò può servire a far nascere insieme qualcosa di nuovo secondo il progetto di Dio. Altrimenti finiremo per chiuderci in dialoghi tra sordi, dove ciascuno cerca di “tirare acqua al proprio mulino” senza ascoltare gli altri, e soprattutto senza ascoltare la voce del Signore”. E dice il Papa: “ricordiamoci che nel deserto non si scherza: se non si presta attenzione alla guida, presumendo di bastare a sé stessi, si può morire di fame e di sete, trascinando con sé anche gli altri”.

Poi il Papa legandosi all’immagine del rifugio dice: “Tra noi, cari fratelli e sorelle, ci sono molte persone forti, preparate, capaci di sollevarsi in alto con i movimenti vigorosi di riflessioni e intuizioni geniali. Tutto ciò è una ricchezza, che ci stimola, ci spinge, ci costringe a volte a pensare in modo più aperto e ad andare avanti con decisione, come pure ci aiuta a rimanere saldi nella fede anche di fronte a sfide e difficoltà.

Però è un dono che va unito, a tempo opportuno, alla capacità di rilassare i muscoli e di chinarsi, per offrirsi gli uni agli altri come abbraccio accogliente e luogo di riparo”. Ecco che ognuno “si sentirà libero di esprimersi tanto più spontaneamente e liberamente, quanto più percepirà attorno a sé la presenza di amici che gli vogliono bene e che rispettano, apprezzano e desiderano ascoltare ciò che ha da dire”. Non è solo una tecnica di dialogo ma “abbracciare, proteggere e prendersi cura è infatti parte stessa dell’indole della Chiesa, per sua vocazione luogo ospitale di raccolta” e la “Chiesa ha bisogno di “luoghi pacifici e aperti”, da creare prima di tutto nei cuori”. Il Cuore chiuso non è del Signore. E una parola importante è l’armonia non c’è maggioranza o minoranza e l’armonia la può fare solo lo Spirito Santo Maestro di armonia che con tante differenza sa creare una sola voce, come nella mattina di Pentecoste, aggiunge il Papa.

E quindi eccoci alle conclusione portata dall’immagine del bambini tratta dalle letture: “Il Sinodo, data la sua importanza, in un certo senso ci chiede di essere “grandi” – nella mente, nel cuore, nelle vedute –, perché sono “grandi” e delicate le questioni da trattare, e ampi, universali gli scenari entro cui esse si collocano. Ma proprio per questo non possiamo permetterci di staccare gli occhi dal bambino, che Gesù continua a mettere al centro delle nostre riunioni e dei nostri tavoli di lavoro, per ricordarci che l’unica via per essere “all’altezza” del compito che ci è affidato, è quella abbassarsi, di farci piccoli e di accoglierci a vicenda come tali, con umiltà”. Il più alto nella Chiesa è quello che si abbassa di più. I bambini che per il Papa sono “come un “telescopio” dell’amore del Padre”.

I prossimi giorni dunque, chiede il Papa siano “nel segno dell’ascolto, della custodia reciproca e dell’umiltà, per ascoltare la voce dello Spirito, per sentirci accolti ed accogliere con amore e per non perdere mai di vista gli occhi fiduciosi, innocenti e semplici dei piccoli, di cui vogliamo farci voce, e attraverso i quali il Signore continua a fare appello alla nostra libertà e al nostro bisogno di conversione”. Poi la preghiera per l’accoglienza, la pace, la dignità dei popoli indigeni, la custodia del Creato e perché la liturgia si testimonianza di vita. La Messa era stata introdotta dalla Preghiera delle Litanie.

Papa Francesco, nel Sinodo la sola parola che conta è armonia e questa la fa lo Spirito Santo.

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Questo articolo è stato precedentemente pubblicato da acistampa.com

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Angela Ambrogetti

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