Si sono conclusi a Roma i lavori del Consiglio Episcopale Permanente della CEI, aperto lunedì dalla prolusione del Cardinale Presidente Matteo Maria Zuppi.
Dai Vescovi è arrivato un appello per la pace . “Continuiamo a vedere – osserva la CEI – vite spezzate, famiglie segnate dal dolore, bambini sconvolti dalla violenza e dalle lacrime. Case, scuole e ospedali rasi al suolo, città rese deserto. Una umanità ferita chiede pace e giustizia. È compito di ciascuno invocare la pace e operare nella vita di ogni giorno nel segno della Fratelli tutti; è dovere dei governanti assicurare la pace ai popoli della Terra. La convivenza diventi fratellanza, regni il rispetto reciproco, gli ultimi siano al centro dell’attenzione della società intera e di chi è stato chiamato ad assumere responsabilità politiche. La violenza non porta mai alcun vantaggio. La guerra è solo morte. Anche le comunità religiose hanno il preciso dovere di dar voce alla speranza di serenità e di pace che si leva dai piccoli, dalle donne e dagli uomini di questo nostro tempo, la cui vita è segnata dallo scellerato e sempre ingiustificato ricorso alle armi”.
In vista poi della prima Assemblea sinodale in programma a Roma, nella Basilica di San Paolo fuori le mura, dal 15 al 17 novembre, “sono stati illustrati e approvati i Lineamenti, elaborati sulla base dell’ascolto e del discernimento compiuti nei tre anni di Cammino sinodale, sia nelle Chiese locali che all’interno del Comitato del Cammino sinodale, tenendo conto degli apporti offerti dalla 79ª Assemblea Generale della CEI”.
Infine non è mancato un riferimento alla riforma degli Uffici e dei Servizi della Segreteria Generale della Conferenza Episcopale Italiana che “si pone – afferma il comunicato finale – nel solco di quella trasformazione missionaria più volte auspicata da Papa Francesco a partire dall’Esortazione apostolica Praedicate evangelium. Sulla base dei principi di sinodalità, missionarietà e diaconia, le linee guida invitano a ripensare l’impegno degli Uffici e Servizi della Segreteria Generale a favore degli organismi della CEI e delle Chiese particolari in modo da valorizzare la loro natura pastorale e missionaria. All’interno delle due grandi aree dell’annuncio e celebrazione della fede e della testimonianza della vita cristiana, gli Uffici e i Servizi, con le relative attività e competenze, vengono ricompresi in alcuni poli pastorali. Si tratta di luoghi di convergenza e coordinamento di quei nuclei che si prospettano, in questo momento storico e nel prossimo futuro, come significativi e decisivi per un servizio reale ed efficace a una Chiesa missionaria”.
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Questo articolo è stato precedentemente pubblicato su acistampa.com