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La Santa Sede condanna la violenza dopo l’attentato a Trump

La Santa Sede ha espresso "preoccupazione per l'episodio di violenza della scorsa notte, che ferisce le persone e la democrazia, causando sofferenza e morte".
Matteo Bruni, Direttore della Sala Stampa della Santa Sede | | CNA

La Santa Sede ha condannato gli atti di violenza in seguito alla sparatoria che ha ferito l’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump e altre persone, causando un morto, durante un comizio elettorale in Pennsylvania il 13 luglio.

In una breve dichiarazione rilasciata a CNA – agenzia in lingua inglese partner di ACI Stampa – dal portavoce vaticano Matteo Bruni il 14 luglio, la Santa Sede ha espresso “preoccupazione per l’episodio di violenza della scorsa notte, che ferisce le persone e la democrazia, causando sofferenza e morte”. La Santa Sede “si unisce alla preghiera dei vescovi statunitensi per l’America, per le vittime e per la pace nel Paese, affinché i motivi dei violenti non prevalgano mai“.

Papa Francesco non ha commentato l’incidente durante la sua apparizione pubblica settimanale per l’Angelus di domenica a mezzogiorno.

I leader politici di tutto il mondo si sono espressi contro la violenza politica e a sostegno della democrazia dopo l’attentato di sabato sera a Butler, in Pennsylvania.  In un post social il 13 luglio, Trump ha detto che un proiettile ha trapassato la parte superiore dell’orecchio destro. Dopo aver ricevuto le cure in un ospedale vicino, l’ex presidente è volato in New Jersey sotto la protezione dei servizi segreti nella tarda serata di sabato.

L’FBI ha identificato il tiratore del comizio di Trump come Thomas Matthew Crooks, 20 anni, di Bethel Park, Pennsylvania. Crooks, che non aveva con sé alcun documento d’identità ed è stato identificato con l’analisi del DNA, è stato ucciso da un cecchino dei Servizi Segreti durante il comizio, secondo i funzionari.

Questo articolo è stato precedentemente pubblicato su acistampa.it

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